La parola chiave per una relazione educativa efficace è “ascolto”, un ascolto che, prendendosi cura della più profonda essenza dell’altro, diventa terapeutico nella misura in cui si pone come obiettivi primari l’evoluzione e la crescita di chi è ascoltato e di chi ascolta.
La Metodologia di BimboTeatro condivide appieno la visione dell’individuo ricco di potenzialità positive che l’educazione deve contribuire a sviluppare e fa propria la missione condivisa sia dallo psicoterapeuta Carl Rogers sia dall’educatore francese Célestin Freinet: favorire una crescita equilibrata, un raggiungimento dell’autonomia, una maggiore consapevolezza di sé, dei propri limiti e dei propri punti di forza.

“Ogni incontro è, per l’attore informale, fede nelle potenzialità di ciascun essere umano”.
Questo uno dei punti del Manifesto dell’Attore informale BimboTeatro, una delle missioni da tenere a mente quando un educatore sceglie di muovere i passi sulla strada magica per agire secondo la metodologia di BimboTeatro.
Sembrerebbe un lavoro che porta a volgere lo sguardo solo verso l’altro, ma per aiutare qualcuno a scoprire ciò che di positivo e bello ha dentro di sé bisogna prima di tutto guardarsi dentro e ritrovare fiducia in ciò che di bello e forte è in noi stessi.

Ho incontrato BimboTeatro in un momento in cui avevo bisogno di ascoltarmi ed essere ascoltata, nella metodologia e nelle persone che ne abbracciano i principi ho riscoperto una forma di relazione fatta di ascolto, confronto e sospensione di giudizio; nella relazione sto pian piano ricostruendo un sentiero verso la mia professione e soprattutto verso me stessa.

La Metodologia di BimboTeatro infatti, porta l’attore informale che se ne fa garante, ad assumere una posizione d’ascolto arricchita da qualità che Rogers riconosce come imprescindibili per una comunicazione evolutiva che mira alla crescita delle persone coinvolte e che avviene perciò in una logica di “relazione d’aiuto”.
Una di queste qualità è la sospensione di giudizio: non imponendo nulla, l’attore informale durante il laboratorio permette ad ogni bambino di esprimersi liberamente secondo i suoi tempi e le sue modalità di espressione, sempre nel rispetto del gioco e degli altri.
Contemporaneamente l’adulto si allena a sospendere il giudizio verso se stesso, facendo attenzione non alla performance ma a non tradire la metodologia che punta fermamente al benessere del bambino che, in un clima di accoglienza allena e sviluppa le sue potenzialità.
Altro aspetto che rende la relazione uno strumento attraverso il quale l’indivuo evolve naturalmente è l’atteggiamento di ascolto attivo; l’attore informale durante il laboratorio è in atteggiamento di completa apertura e accoglienza nei confronti dell’altro, del suo pensiero e delle sue volontà non sempre espresse a parole.  In che modo possiamo far spazio all’altro? Svuotandoci di noi stessi, liberando mente e cuore da eventi, pregiudizi e congetture che distolgono l’attenzione dall’aiuto che in quel momento siamo chiamati a dare a chi abbiamo di fronte per permettergli di scoprire ed utilizzare autonomamente le proprie potenzialità. Anche qui, una grande occasione di crescita per l’adulto, poco incline ad essere presente nel “qui e ora”.

Fin dal 1986 nel manifesto dell’Organizzazione mondiale della sanità il concetto di salute è definito come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale”.
Da qui si capisce in che modo la metodologia di BimboTeatro si prende letteralmente cura della salute di tutti quelli che gravitano intorno alla sua orbita di bellezza, ponendosi obiettivi ambiziosi a cui si avvicinerà solo se opererà i una logica di relazione d’aiuto.